Storie su misura

Mi piace scrivere, quasi quanto disegnare.
Ho scritto anche due testi teatrali. Uno è stato rappresentato in teatro diversi anni fa ("Il vizio di prendersi sul serio" scritto con E. Paone - ndr) . L'altro si adatterebbe bene ad un balletto, ma attende ancora in un cassetto il suo "momento di gloria".

Ho sempre inventato storie, ma raramente le ho scritte, piuttosto le raccontavo. Da poco tempo ho cominciato a mettere "nero su bianco" e occupandomi di illustrazioni mi sono concentrata sulle storie che hanno per protagonisti i ragazzi oppure su filastrocche adatte alla prima infanzia. Alcune di loro stanno diventando proposte editoriali.

Ma sono disponibile a "fabbricare " piccole storie o filastrocche personalizzate: per un compleanno, un anniversario, un evento particolare. Se volete saperne di più contattemi, senza impegno.

Alcune storie, già pronte, sono in cerca di editore.

Qua sotto trovate qualche esempio del mio stile. Inoltre potete leggere la mia "presentazione in rima" cliccando sul link a inizio pagina.

Buona lettura!

Estratto da "Nasino Codalunga"
(filastrocca sui giorni della settimana)

                      (...)

Mercoledì: mercato.
Dura solo un giorno, che peccato!
Ma Nasino ha fatto scorta:
frutta, semi e anche una torta!

Gira e rigira per la città,
questo topino dov'è che va?

Gira e rigira per qui e per lì
cammina cammina ed é già giovedì
                  (...)

Si ode il rintocco di una campana:
é già volata una settimana!
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Estratto da Storie per una settimana
"Corradino Pièveloce"
(... ) Quando il respiro si fece regolare Corradino alzò finalmente la testa e squadrò il noce: era l'albero più grande che avesse mai visto. Il tronco era arido e rugoso come i volti dei vecchi del paese... ma le sue fronde erano immense e coprivano la sommità della collina come il manto di un sovrano.
Corradino aveva pensato proprio a questo vedendo il noce in tutta la sua imponenza: - Questo è il Re di questa contea... e io sarò il suo cavaliere! ...

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Estratto da Storie per una settimana
"La strega Carabattola"
(...) La strega Carabattola era molto distratta e ogni tanto perdeva qualcosa. Qualche volta si perdeva lei stessa ed era costretta a chiedere ai passanti la strada per tornare a casa. Il gatto Zolfillo, tutte le volte che la strega tardava a rientrare, si metteva in cima al tetto, cercando di scorgerla e quando finalmente arrivava a casa le diceva - "Mia-a ow?"-. Che nel linguaggio dei gatti vuol dire: Ti sei persa di nuovo?.. E poi aggiungeva - "Maa-iaow?Miaeow!"- che significa: Perché non hai preso la scopa? Almeno lei la sa la strada! - Ma la strega alzava le spalle sconsolata: -"L'ho dimenticata!"-  (...)